Intelligenza generativa dei dati

L’Europa prevede di costruire un computer quantistico da 100 qubit entro il 2026 – Physics World

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Ricercatori QuTech
100 non fuori: la macchina da 100 qubit è stata costruita da un consorzio di istituzioni olandesi tra cui QuTech (per gentile concessione: Cheeseworks per QuTech)

Ricercatori dell'istituto quantistico olandese QuTech a Delft hanno annunciato l'intenzione di costruire il primo computer quantistico europeo a 100 bit quantici (qubit). Una volta completato, nel 2026, il dispositivo sarà reso disponibile al pubblico, fornendo agli scienziati uno strumento per calcoli e simulazioni quantistiche.

Il progetto è finanziato dall'organizzazione ombrello olandese Delta Quantico NL attraverso l'europeo ApriSuperQPlus iniziativa, che conta 28 partner provenienti da 10 paesi. Parte del piano decennale da 10 miliardo di euro Programma faro europeo quantistico, OpenSuperQPlus mira a costruire un processore quantistico superconduttore da 100 qubit come trampolino di lancio verso un futuro computer quantistico europeo da 1000 qubit.

QuTech è stata fondata nel 2015 da Delft University of Technology (TUD) e l'Organizzazione olandese per la ricerca scientifica applicata (TNO). Ha generato numerose aziende spin-off, con i chip sviluppati da QuantWare, i cavi ciogenici di Delft Circuits, il software di controllo di Qblox e il software di Orange Quantum Systems. TNO lavorerà sulle interfacce web e TUD integrerà i vari sistemi.

Quantum Delta NL afferma che il computer quantistico da 100 qubit sarà reso pubblico tramite una piattaforma cloud come estensione della piattaforma esistente Ispirazione quantistica che è arrivato online per la prima volta nel 2020. Attualmente include un processore a due qubit di qubit spin in silicio, nonché un processore a cinque qubit basato su qubit superconduttori.

Quantum Inspire è attualmente focalizzato sulla formazione e sull'istruzione, ma si prevede che l'aggiornamento a 100 qubit consentirà la ricerca sull'informatica quantistica. Ricercatore capo di QuTech Leonardo Di Carlo ritiene che il ciclo di ricerca e sviluppo abbia “chiuso il cerchio”, in cui la ricerca accademica ha prima permesso alle aziende spin-off di crescere e ora i loro prodotti vengono utilizzati per accelerare la ricerca accademica.

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